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Il diritto di decidere: Lo Heimatbund partecipa ad una discussione pubblica tenutasi nel Veneto

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Su invito dell’associazione culturale Raixe Venete, il presidente del Südtiroler Heimatbund, Roland Lang, ha preso parte ad una discussione pubblica avuta luogo il 9 settembre scorso a Cittadella sull’argomento del diritto di autodeterminazione e sull’imminente referendum che si terrà nel Veneto. Questa manifestazione, che ha visto la presenza di più di 300 persone, ha offerto l’occasione per mettere a confronto gli obiettivi del SHB con le aspirazioni all’indipendenza dei veneti. Il comune denominatore dei due movimenti è il „Via da Roma“, e su questo punto concordavano tutti i partecipanti alla discussione.

Sul podio c’erano numerosi personaggi della vita pubblica: Luca Antonini, avvocato e professore universitario di diritto costituzionale all’Università di Padova, Roberto Ghizzo, giornalista e direttore di Radio Veneto 1, Alberto Schiatti, giornalista ed editore del giornale „Il Dialogo“ e inoltre attivo nel movimento indipendentista „Pro Lombardia“, Gianluca Marchi, giornalista nonché Davide Lovat sedevano accanto al presidente del SHB intorno al tavolo del podio. La serata venne condotta dal giornalista Luigi Bacialli e da Alberto Montagner, presidente dell‘associazione Veneto Nostro-Raixe Venete.

Cari partecipanti, sono molto lieto di poter qui, in presenza di tanti ascoltatori, esporre gli obiettivi del Südtiroler Heimatbund. Il principale obiettivo dell’SHB è l’esecuzione di un referendum popolare sul futuro politico del Sudtirolo. L’Italia ha riconosciuto la Carta delle Nazioni Unite e i Patti internazionali sui diritti dell’Uomo. Essi fanno parte del diritto nazionale vincolante dello Stato. Nell’art.1 dei Patti sui diritti dell’Uomo si legge: „Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro proprio statuto politico (…).“

Un popolo è una comunità la quale intende sé stessa come popolo in base alle proprie tradizioni linguistiche e culturali. In caso contrario si aprirebbe la porta all’arbitrio politico. Uno Stato il quale nella propria Costituzione negasse espressamente o ignorasse semplicemente questo diritto, non può essere considerato uno Stato democratico ai sensi dei diritti dell’Uomo. È vero che i diritti dell’Uomo sono sostanzialmente diritti indiviuali, partendo dalla dignità della persona. Ma ogni popolo è una comunità di individui. Pertanto non si può negare alla comunità ciò che spetta ai singoli membri della stessa.

Il popolo del Veneto è un popolo in senso politico, indipendentemente da quanti siano gli aspetti culturali comuni che lo legano agli altri abitanti dello Stato.

Il Veneto come il Tirolo è portatore di una storia ricca di cui può essere fiero. Per secoli i suoi abitanti hanno manifestato con successo il proprio senso di indipendenza e autonomia e la loro volontà di conservare la propria libertà. A tale riguardo nemmeno l’unificazione dell’Italia, avvenuta anche sotto pressioni politiche, ha cambiato alcunché. È una naturale conseguenza della storia della vostra terra se l’odierna Giunta regionale, seguendo questa tradizione di libertà ed autonomia, persegue di nuovo l’obiettivo di riallacciarsi a questa storia di indipendenza politica.

Il Veneto non chiede più di quanto è posto a base della Costituzione dello Stato. Nessuno Stato democratico moderno, il quale prende sul serio i diritti dell’Uomo collettivi, può sottrarsi al principio della priorità della volontà del popolo rispetto alla volontà dello Stato. Il Veneto in base alla propria storia, alle proprie tradizioni culturali e linguistiche, alla propria mentalità e al modo di intendere sé stesso come entità politica, costituisce un popolo portatore del diritto inalienabile di determinare esso stesso il proprio destino politico. Un passo necessario in questa direzione è il rafforzamento dell’autonomia all’interno dello Stato, senza che per questo venga pregiudicato un diritto che va oltre l’autonomia.

Il popolo del Veneto ha il grande merito di rammentare e richiamare alla mente, attraverso i propri obiettivi politici, il diritto fondamentale collettivo di ogni comunità la quale per libera volontà intende sé stessa come popolo. Nessun altro diritto sta al di sopra di tale diritto. Il diritto sta al di sopra del potere, e il potere deve rispettarlo per non perdere la propria legittimità.

Per tale motivo gli uomini della mia patria guardano con grande benevolenza sul Veneto e gli augurano di cuore il raggiungimento dei propri traguardi politici.

Vi ringrazio della vostra attenzione. Viva San Marco! Vi auguro la libertà!, così il presidente del SHB ha concluso il proprio intervento, e i partecipanti hanno manifestato il proprio consenso con un lungo applauso.

Roland Lang
Presidente del Südtiroler Heimatbund

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